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Protesi fissa

Pressoceramica

segnapostoLe soluzioni che prevedono l'uso di ceramiche pressabili godono ormai da anni di una grande popolarità.
La sua versatilità e le sue eccellenti proprietà estetiche fanno della ceramica dentale il materiale d'elezione per la realizzazione di riabilitazioni protesiche. Nella sua composizione si trovano principalmente feldspati e altre sostanze quali quarzo, allumina, fondenti, pigmenti e opacizzanti. A differenza della porcellana utilizzata nell'industria ceramica, la presenza di caolino è minima o addirittura nulla. Le materie prime contenute vengono macinate, dosate, impastate con acqua e successivamente sottoposte a cottura. Durante questo processo avvengono diverse trasformazioni chimiche e con il successivo raffreddamento si ottiene un materiale solido e rigido formato da una matrice vetrosa che ingloba cristalli di quarzo. In base all'utilizzo, la ceramica dentale viene classificata in tre tipi: per la costruzione di denti artificiali, per la preparazione di corone e inlay e per ricoprire corone in metallo. La composizione, le proprietà chimiche e le tecniche di lavorazione sono essenzialmente le stesse. Un'ulteriore classificazione suddivide le ceramiche in base alla temperatura di fusione o di maturazione. Le ceramiche ad alta temperatura di fusione (1.288-1.371°C) sono utilizzate per la costruzione di denti per protesi totali e per la loro composizione e struttura sono quelle che assomigliano maggiormente alle porcellane vere e proprie. Le ceramiche a media temperatura di fusione prevedono una cottura compresa tra i 1.050 e i 1.200°C, mentre per le ceramiche a bassa temperatura la fusione avviene con valori inferiori ai 1.050°C.
(INFODENT 1-2/2005)


pressofusione
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